IN BARCAVELA

PAGINA 11

SAILING  IN DENEMARK  2004  

circumnavigazione di FYN

 

                   

 

                                                           GIRI NEL BALTICO E CIRCUMNAVIGAZIONE DELL' ISOLA DI FYN 

                                                                                               

                                                                                                              la barca

                                                        

                                                         DEHLER  33” – “ OKEFENOKE “

 

                                                         SEDE PORTUALE :  ABENRAA ( DK )

 

                                                         CIRCOLO NAUTICO :  ABC (Abenraa Bad Center)

                           GIRO  : CIRCUMNAVIGAZIONE DELL’ ISOLA DI FYN,

                                                         VISITA ALL’  ALS FYORD   -   VISITA AL FLENSBURGER FIORD,

 

 

                                                                     EQUIPAGGIO    :          Starke Truppen

  

         

                                 SKIPPER                       WOLFGANG MEISELL

 

                       NAVIGATRICE             CHRISTA  MEISELC

          

                                 II a ° DI BORDO            RENZO  PUCHER

 

            

                                  II b ° DI BORDO            RENATA  PUCHERRE

 

 

                                                                                            

                        IL CAV. GIUSEPPE VERBAIS CON LA NAVIGARTICE CHRISTA MEISEL E LO SKIPPER WOLFGANG MEISEL

                                                            IN VISITA  AL LAGO DI GARDA  SU "LELLA ULTIMA"  nell' anno  2003  

26   giugno  2004

                                                                                                

                                                                                                                   cocherin + navigatrice

      Primo giorno di viaggio in mare.

Pur tentennanti, ma pur decisi ci siamo vestiti…..

E’ tutto descrivere come di tutto punto, tutti e quattro ci siamo presentati in coperta con stivaletti, maglioni, cerate, berretto, giubbotto security, pronti per salpare.

Ecco, collegato il Dinghy e messo in moto il motore,si sono tolti gli ormeggi, e con solo fok (fiocco) e vento di poppa a forza 16-18 (spesso 25 nodi) , con andatura di poppa abbiamo raggiunto in due ore , alla media di 5-6 nodi la località di DYVIG.

Qui l’ ormeggio è stato abbastanza facile, grazie alla disponibilità di posti barca del porticciolo, che è ben inserito in un fiordo , un’ ansa raccolta fra prati in fiore !

Uh Uh Uh , finalmente è apparso il sole, e alla pressione barometrica di 1020 mbar  abbiamo mangiato dei wurstel arrosto, con tortellini, formaggio e insalata di cetrioli allo yougurt.

Alle 16.00 in punto non è mancato il classico coffe-break con  caffe’.tedesco e biscotti.

Alle 17.00 sotto il sole una bella passeggiata ricognitrice tutt’intorno al fiordo , visitando un negozio di pesce, un secondo porticciolo, al di là della baia e infine la sede del nostro porto.

Alle 10.00 tutti a nanna, particolarmente contenti.

 

27  giugno  2004

                                                                                                              

                                                                                            cocherin in azione

Il tempo non è più bello, ma anche con poco vento, sui 6 nodi, si decide di partire verso sud per raggiungere il free-shop tedesco a Langballigau.

ATTENZIONE- Il motore che ci doveva portare fuori dal porto, fa le bizze, mettendosi  a fumare dallo scarico, poi va in temperatura e in allarme e in blocco.

Usciamo alla meglio dal percorso, obbligato da boe, sulla porta del fiordo e discutiamo sull’ accaduto.

Il Pucher sostiene, erroneamente, di poter aver raccattato un sacchetto di nylon, che avrebbe otturato l’ orifizio di adduzione acqua al circuito di raffreddamento del motore; ipotesi non assecondata dal Wolfgang , che decide di intervenire smontando la pompa dell’ acqua dal motore, mentre Crista, aiutata dal Pucher prosegue in direzione di Abenraa, con andature di bolina larga, bordeggiando finchè la profondità lo consente.

Estratta tutta l’ officina, e il magazzino ricambi , il Wolfgang inizia a smontare il gruppo pompa, osservando che la parte in gomma con le palette della girante, gira a vuoto sul perno in metallo. Wolfgang chiede a Renzo di cercare il ricambio nelle scatole del magazzino ricambi. Sarà svista, sarà non lo so, ma di giranti il renzo  non ne ha trovate.

Costretto a rimontare la girante guasta, ma contento per la diagnosi fatta, il Wolfgang ha rimontato tutto, in attesa di trovare il ricambio a Flensburg, dopo il rientro a vela ad Abenraa.

Si prosegue a vela,..ma..l’ occhio clinico del Wolfgang individua il ricambio nel magazzino, e senza incazzarsi troppo col Renzo, in un baleno rismonta la pompa e sostituisce la girante.

Si riconferma, pur senza champagne, di rientrare ad Abenraa, per rimpinguare il magazzino di una nuova girante per scorta.

Rientro a motore in buone condizioni, ed attracco ai moli regolarmente a motore.

Applausi, ma nessuno saprà mai,  quanti “ Ceri ” Renata abbia promesso alla Madonna ! !

L’ ora dell’ attracco : 13,45.  Si decide di pranzare, calmarsi e rifocillarsi.

Il pomeriggio, dopo i trascorsi meridiani, ha avuto un  programma interessantissimo : un corso accelerato, intensivo di lingua tedesca applicata ai comandi di bordo, ai nomi delle strutture della barca, alle andature, e a quant’ altro potesse servire all’ imbranato italiano Renzo, quando si sentiva alle spalle teutoniche imperative frasi ( intraducibili) di secchi comandi.

Vi giuro..ho studiato tanto..ma sono state tre – quattro ore di indicibile stress .

Ma Iddio ci ha pensati, e ha mandato un amico a trovarci, non solo, ma ad invitarci alla grigliata del Club ABC ( AAbenrade Bad Center ) che si tiene davanti alla stube della ABC stasera.

Trattasi del sig. Henning Klauser “Chef du Port” ch.klauser@t-online.de ovvero skipper su un suo meraviglioso 41 piedi attrezzato per charter ( vedi www.yachtcharter Dagen.de ), personaggio di altissima preparazione e simpatia, nonché valido chef.

Acceso il fuoco a carbonella, si grigliano pollo, costine di maiale e bruschette, che inzuppate di buona birra e vero vino, faranno terminal  nei nostri pancini, servite sui tavoli ovali della stube ABC in santa allegria.

                                                       

                                                                                         un rientro  

 

La serata non si ferma qui, ma prosegue con la visita della barca di Henning, il 41 “,tutto da vedere nella completezza degli arredi come nella strumentazione di bordo.

Non solo visita, ma accoglienza in cambusa con assaggio di vino di porto, stuzzichini, chiacchere doverose, nonché un finale a cioccolata calda.

Pur con un 41piedi  arredato,  non accetta a bordo per charter più di quattro persone, e il costo all-inclusiv per persona, inclusivo di  pasti, è per una settimana di 660 euro. (110 euro/gg ).

Stanchi e contenti si opta per andare in cuccetta.  

 

 28  giugno  2004

 Si va subito a Flensburg per cercare la girante da rimettere nelle scorte e forse anche una pompa di scorta per il motore Yaanmar.Giri a vuoto in città, a causa di un negozio che ha chiuso baracca, poi un altro con prezzo da capogiro , infine raggiunto un meccanico in un paese a 10 km ,per 20 euro veniamo serviti. Visto il tempo si  torna a Flensburg e precisamente al Foerde Park che è un bellissimo centro commerciale,dove oltre a fare la spesa si acquistano dei presenti per i coniugi Maisel che domani festeggieranno l’ anniversario di matrimonio.

Si rientra al porto di Abenraa,decisi a salpare, ma le previsioni meteo annunciano ancora bufere.

Osserviamo l’anemometro,gira sui 26 fino a 30 nodi ! Tutti in porto in attesa di miglioramento.

Serata solita con cenetta alla tedesca giochi e buonanotte.

29  giugno 2004

La giornata si apre con due importanti avvenimenti :

1° - E’ festeggiamento per l’ anniversario di matrimonio di Crista e Wolfgang.

All’ ora di prima colazione, Renzo e Renata , muniti di fiori di papavero ( presenti nei prati circostanti ),estraggono dai nascondigli i regalini che consegnano, assieme a baci ed auguri.

E’ aria di festa, Wolfgang ha ricevuto un salvagente col marinaretto da appendere, mentre Crista ha trovato un orsacchiotto che fa capolino da una casetta danese in paglia, offrendo il Wilkommen ( Benvenuto).

Il vento è stamattina a 4 –6 nodi, e Renzo testardo convincie a salpare verso il Free-shop tedesco di Langballigau. Infatti appena partiti, con vento da sud-ovest, troviamo l’ andatura di poppa e procediamo col solo fiocco.In poco tempo l’ anemometro balza sui 19-20 nodi, il mare incomincia ad increspare mentre la nostra velocità si attesta sui 6 nodi, onde ben prese di circa 1 metro.

Renata, guardata a vista , ben raccolta nel suo “Oel-Anzug”, non si lamenta, ma si notano emozioni interiori un pò compresse e di difficile interpretabilità.

Dopo una decina di miglia e usciti dal fiordo di Abenraa in mare più aperto, nel Lillebaeltsee, il vento è aumentato, fino a 26 nodi e il mare incomincia ad accattivarsi per bene.

Lo skipper Wolfgang , decide di dirigersi su Dyvig , il porticciolo nel fiordo riparato che si trova a est 4 miglia difronte, praticamente dove eravamo due giorni prima. Il vento non ci consente un facile attracco ai pontili, ma grazie ad un signore su  

                                           

                                                                                                               comunicazioni  

 

una grossa barca a motore  che ha appena attraccato, riceviamo  l’ aiuto necessario da terra , al posizionamento delle cime sulle bitte dei pontili, inoltre questo gentile signore, si fa scrupolo di regalarci il documento previsionale meteo, estratto dal wetterfax con notizie riguardanti l’ arrivo di una perturbazione che si farà sempre più intensa.Si perfeziona l’ attracco a poppa usando il tender.

In acque sicure, prepariamo il pranzo , guardando di tanto in tanto l’ anemometro che segna 32 o 34 nodi di vento. Renata resiste, contenendo .. il liquido un po’ in pressione nelle orbite !

Ma il  pranzo bagnato di vino .. risolve i problemi e ci permette di raggiungere felicità e tranquillità e ci fa affondare in una pacifica pennichella.

Ma in tanto il tempo, che classico al nord cambia sei volte al giorno,si apre e ci offre un cielo sereno, mentre i raggi del sole ci riportano ad una ottima temperatura ambiente.

Via alla passeggiata sui prati in fiori, scattando fotografie degli anfratti piu belli, e osservando i bambini, che tutti con retine a manico, cacciano granchietti e piccole meduse innocue.

Il venticello è un costante nord-est, e più tardi ci costringerà in barca a concludere la serata.   

 

30   giugno  2004  

 

Le fallaci previsioni, ci fanno trovare invece al mattino un tempo interessante per la navigazione, senza attendere il previsto mezzogiorno per partire.

Tutti alle docce, abbondante colazione, tutti imbardati, si salpa. La direzione è Langballigau.

La partenza avviene a motore, che teniamo fino all’ uscita dalla baia di Dyvig ( un passaggio in zona poco profonda, condizionato da quattro boe verdi e quattro rosse, che ci indicano la rotta ) .

Ci aspetta il passaggio nel fiordo di Als, in pratica un canale di 8 miglia largo mezzo miglio, ma con rotta guidata dalle classiche “Tonne” ( boe segnalatrici), fino alla città di Sonderborg.

Ma noi issando randa e fiocco, con vento al traverso, non troviamo difficoltà di navigazione e alle 12.00 in punto  liberamente attracchiamo ai moli di Sonderborg, proprio in città e davanti al ponte levatoio che ogni ora si apre per il passaggio di barche a vela.

Mentre Crista.Wolfgang e Renata in barca preparano il pranzo, Renzo  scorazza in città, nel centro storico, che e vivacemente movimentato . Breve visita con foto e uno shopping

dal pescivendolo, per acquistare gli squisitissimi “ squalettini affumicati ”, pappati a pranzo.

Ripartiti ..e.. sottopassato un primo  ponte molto alto, affrontiamo alle 14.00  il passaggio sotto il grande ponte levatoio sull’ Als, fotografando il possibile, ma ricordando il rumore di piccole sirene e l’ accensione e lo spegnimento dei segnali semaforici.  

                                                   

                                                                                                                           la tuga  

 

Il vento se ne và, e poiché il Free-Shop di Langballigau  ha un orario limitato, si decide di velocizzare il viaggio,nel Sonderborg-Bugt e nel Flensburger Fjord, inserendo motore .

Il fiordo di Flensburg, che abbiamo giustamente percorso a motore fino a Langballigau è posizionato con l’ asse, che è anche il confine tedesco-danese, in direzione sud-ovest. Sarebbe stata una andatura impossibile  con vento dritto in prora e data la larghezza limitata del fiordo,mettersi a bordeggiare di continuo dalla Germania alla Danimarca.

L’ arrivo a Langballigau è in perfetto orario, il vento sta mutando e il cielo si è rannuvolato.

Nessuna difficoltà all’ attracco, in un interessante porticciolo della Germania nord-orientale, dove i tedeschi danno il meglio di se stessi per accontentare i turisti. Il “Doganiere Tedesco”, ci accoglie assieme al responsabile del porto e ci fornisce le indicazioni per la sosta.

Andiamo al Free-Shop per ritirare il listino prezzi, da crociare nelle caselle, con il numero indicante la quantità e i prodotti da acquistare, ma visto il listino, molto interessante solo sui liquori e sulle sigarette , dato il non-tabagismo e la poca dedizione all’ alcool di Renzo e Renata , si prenota solo  qualcosa per portare in Italia. Preparata la lista e consegnata al Free- shop, per il ritiro al mattino successivo della merce,siamo partiti in passeggiata.

Il centro,di questa “Perla dell’ Ostsee” pur non molto grande, è ricco di negozietti tipici che vendono souvenir ed ogni ben di dio da mare,di piccoli supermarket e negozi di prodotti da nautica.  

                                                                                            

                                                                                                          Wolfgang lo skipper  

 

 Le stradine sono percorse da decine di ochette che in fila indiana passeggiano , facendo rallentare i veicoli in transito.

C’è un bel campeggio, una grande spiaggia, con zona erbosa nella parte più interna e diversi Gasthof , ci sono Pub , gelaterie, un punto sosta per camper in transito; i servizi portuali Docce e Wc  sono un po’ arretrati, rispetto al posto barca, ma sono eccellenti.

Questo porticciolo tedesco, è uno dei tanti nelle frastagliate coste sud del mare Baltico che come quello  di  Flensburg, Schlesing , Kiel  e  così fin giù nell’ Hiddensee verso Rostok , Rugen e fino a  Schwinemunde, offrono paesaggi turistico – balneari e nautici, nella natura più genuina.

La cerata italiana Marine Yachtig - “ Centomiglia” di Renzo, ha ceduto di brutto alle intemperie danesi, diverse da quelle mediterranee. Si sono scollati tutti i nastri interni di copertura delle giunture, ed entra acqua sottosedere con effetto “scaldabagno”. Ma il negozietto, fronte posto barca, di nautica ci fornisce uno speciale nastro adesivo ( 8 euro 5 metri ), che utilizzato allo scopo darà buoni risultati per tutta la durata del viaggio.

Piccola ricognizione in porto,anche per “oculare” le barche più belle e le loro attrezzature, poi in barcha per eseguire il lavoro di riparazione della cerata , che è stato eseguito la sera stessa, in compagnia e con l’ aiuto e con la pazienza di Wolfgang.

La cenettà è a base di pesce affumicato con pane e guarniture. Buonanotte.  

 

 1    luglio  2004

 

 La baietta di Langballigau,  tutta attrezzata a porto e  circondata da  bei negozi e ristoranti ci costringe, a causa di un attracco  fatto per comodità nella parte est del porto, a circumpasseggiare la baia per servirsi delle toalette.

Ecco all’ora, l’ alzata mattutina per raggiungere “intempodebito” i servizi.

C’è chi, che come Renzo alle sette già girava per la baia, fra sparute barche di pescatori.

Ma l’ interessante è, che  terminata la toelettatura, Renzo si imbatte in un pescatore che in barca, nelle reti aveva ancora, appena catturati, una decina di grossi salmoni , oltre 15 chili.

L’ attenzione è caduta su un grosso esemplare, scelto dagli ormai presenti ( perchè appena alzatisi), Crista Renata e Wolfgang, tuttoaa 6 euro il Kg .

Tanto sarà in padella alla sera per rigenerarci dall’ attività nautica e allietare la serata.

Il Free-Shop sta per aprire, andiamo a ritirare la merce ordinata, la sistemiamo in barca, e ancora tutti di tutto punto, togliamo gli ormeggi. L’ obiettivo dovrebbe essere l’ isola di ARO nel cen-tro del mare Lillebaelt.  

Ancora per ragioni di frontiera, e perché il vento praticamente non c’è, si  opta per la navigazione a motore, e sarà così per oltre sei miglia, fino oltre il pasaggio di Sonderborg.

Ma ecco il vento, che in giusta direzione, ci permette di attraversare tutto il fiordo di Als con una andatura di traverso . Però appena all’ uscita, il vento incrementa fino a 21 nodi, proprio nel punto dove si devono fare un po’ di bordi. E’ cosi per circa cinque miglia, finchè stufatosi lo skipper decide di infilare, ancora una volta controvento, stavolta a 34 nodi, il fiordo di Abenraa, ma a motore, per rifugiarci ancora nel nostro porto, senza spese, e trasferire gli acquisti nella mercedes parcheggiata. Tutti bene “ aereati “ col volto un po’ segnato, dopo sei ore di viaggio, con uno spuntino al salto a base di krackers e kabannossi, eccoci al nostro pontile.

Renzo il vivace, aveva adocchiato un Dehler 34 in vendita , ormeggiato nel porto di Abenraa e decide di informarsi presso la Reese Marine che lo ha messo in “Til sag” ( vendita). Gentilissimo il venditore mi ha fornito notizie, dato una brochure tecnica e una degli accessori inerenti la fornitura dell’ imbarcazione, invitandomi a visitarla senza accompagnamento.

Tutta la troupe di Okefenoke, era presente alla visita : Bella barca,un 34”, con timone a ruota, radar e gps,quattro vele,  rollafiocco e tant’ altro al prezzo di 60.000.- euro ; non semplice un eventuale trasloco nel mediterraneo !!

Torniamo allora in Okefenoke e sulle carte nautiche, proviamo a decidere il percorso di domani,ovvero se raggirare l’ isola di Fyn in senso orario o antiorario, con lo skipper rassicurato che Renata è ormai svezzata e non darà più alcun problema.

Fa tardi e si dimentica in frigo il salmone; ma Crista grande navigatrice ma anche grande “Cocherinne”, in quattro e quattr’ otto, acceso il forno in barca ce lo presenta in tavola , e noi lo bagnamo col Chardonney di Monzambano.!Buon appetito .

La serata non finisce, perché abbiamo visite : “Alleluia “ , il berlinese di Plaus che è ritornato sul suo motorsailer, ci intratterrà fino a tardi.

 

NOTE DI BORDO :

 

a)     Depositata in macchina la spesa, oggi pomeriggio breve temporale,vele gonfie,

b)    Il motore si è usato un quarto d’ ora sole e buon vento.

c)     Davanti a Aero appare un brutto temporale per 10 minuti.

d)    Previsione : Attenzione temporale

e)     Si Salpa alla 10.00

f)       Pressione atmosferica 1007 m.bar

PERCORSO     :  LANGBALLIGAU  - AABENRAA

 

COORDINATE DELLE BOE D’ APPOGGIO :

00          54°    49’   31”        39’  23” 

01          54°    49’   88”        44’  00”           GRUNE TONNE        BG 80

02          54°    50’   48”        45’  80”           OSTTONNE           BL 75

03          54°    59’   50”        45’  05”           OSTTONNE           BG

04          55°    13’   70“        43’  55“                               BG 20 

05          55°    14’   70“        43’  60“                              BG

 

g)  Arrivo in porto alle  15.00

  

2  luglio   2004  

L’indecisione del mattino era prevista, causa la perturbazione, che per tutta la notte ci ha accompagnato con acqua ,vento e mare  mosso anche in porto.

Dopo alzati si decide di attendere un’ ora migliore e Crista si mette a cucinare i broccoletti.

Ma alle 9,30, fulmineo si dirada il cielo dalle nuvole … . Boato e il grido è “ partiamo “ !

Mentre finivano di cucinare i broccoletti, abbiamo preparato tutto e poi alle 10 via col vento !

Con un bel vento al traverso, si è percorso il fiordo di Abenraa, fino alla prima “Tonne”.

Qui, il cambiamento di rotta verso nord-est ( si decide all’ istante di girare l’ isola di Fyn in senso antiorario, per motivi di vento) e al gran lasco si risale il Lillaebelt fino alla meta prevista. Ma durante l’ ultimo tratto, a causa di un temporale da ovest, che ci fa  peggiorare le condizioni del mare, ormai in vista del traghetto, del faro e del porto di Aro , si ammainano randa e fiocco e si inserisce il motore, e . . .  via così fino a prendere gli ormeggi.

L’ arrivo in porto, che è ubicato nella parte ovest dell’ isola di Aro, vicino al punto di arrivo del traghetto, è avvenuto verso le 14,30.

Pomeriggio : dopo un altro classico pranzo/spuntino, viene dedicato ad una lunga passeggiata nell’ isola, fino al campeggio che è a due chilometri a est ; il percorso si svolge in un ambiente turistico-rurale , fra casette e villette infiorate e col tetto in spessa paglia ,tipiche danesi.

Bisogna sprecare due parole per dire che l’ isola di Aro è parco naturale, gode di un clima mite tutto l’ anno, ed è residenza di soggiorni per gente delicata. Da sempre apprezzato ;bella la chie-setta e bello il faro sul Lilaebelt.

Si rientra alla barca col sole ancora alto per pasteggiare a pastasciutta con uova e broccoletti.

Chiacchere consuete e per digerire, una nuova passeggiata stavolta senza il Wolfgang verso la torre del faro di Aro. Intanto il Wolfgang ha fatto ramazza in barca e non solo ci ha anche prepa-rato per buonanotte una tirata di collo a una bottiglia di vino Porto, comperato a Langballigau.!

 

NOTE DI BORDO  :

a)     Si salpa alle 10.05

b)     Pressione atmosferica    1009 m.bar

c)      Miglia percorse ad oggi    99,11

d)     Percorso  : Aabenraa – Aero

 

00          55°    03’     09”                    33’     13”   

01          55°    05’     00”                    35’     20”              OSTTONNE                   BG

02          55°    13’     70“                    43’     55“              TONNE VERDE    BG

03          55°    14’     70”                    43’     60”              TONNE VERDE    BG

e)      Arrivo alle 14.15

 

 3   luglio   2004  

 

 Nonostante le notizie,che ci annunciano di un drammatico nubifragio durante la notte a Kiel, visto il tempo decidiamo di raggiungere Bogense attraversando il fiordo di Middelfahrt e superando Fredericia ; viaggio di circa 37 miglia.

Al mattino il tempo era generosissimo e ci ha offerto per circa una decina di miglia una buona navigazione a vela in andatura di gran lasco, potendo così osservare, dribblando tonne e boe un paesaggio di grande bellezza. La similitudine ci porta ai boschi dei nostri paesaggi tipici prealpini che diradano sul mare come da noi sui laghetti,tutto ornato di infiorati tipici casolari rurali, che ben si ambientano coi porticcioli turistici sparsi lì vicino.

Il viaggio prosegue, ma quei temporali da ovest decidono di bagnarci come pulcini, pur ben protetti nelle nostre cerate, e di rinfrescarci, prima di infilarci nel fiordo di Middelfahrt.

Da Middelfahrt, si prosegue in un fiordo fatto ad “S”,che lascia a ovest la cittadina di Kolding.

Si passa sotto due imponenti ponti che collegano lo Jutland all’ isola di Fyn, per poi proseguire, lasciata a nord la “Tonne”, in mare più aperto, con la città portuale di Fredericia e la sua Shell al nostro lato nord.

La grande Tonne , è verde,  attrezzata di radar,  luci etc. , ci stà lì a dire che d’ ora in poi saremo nel KATTEGAT : mare da fare attenzione ! Bisogna inoltre fare attenzione alla costa nord dell’ isola di Fyn che non ha attracchi, ma solo fondali bassi degradanti, per esempio in due o tre miglia dalla costa la profondità raggiunge i 2,5 mt .

Ci eravamo accorti dell’ arrivo continuo di temporali da Sud-Est, ma non ci aspettavamo che le ultime 18 miglia che dovevamo percorrere per raggiungere la meta di Bogense , sarebbero state dure e spettacolari.

L’ acqua battente dal cielo non ci ha più abbandonati, il mare da forza 1 si è portato a forza 5-6 , e il vento da 4 nodi, dopo refole  improvvise di 25 nodi, è salito pian piano fino a 32 nodi, mentre da ovest l’ orizzonte si faceva sempre più oscuro e nebuloso,come una barriera!.

Con Renzo nel servizio della barca ( non già dalla paura ! ), Eolo si è scatenato con un vento di tipo tromba su Okefenoke, e mentre la randa resisteva, la barca girava su se stessa ( Renzo in bagno cadeva per terra! ). Raggiunto il pozzetto a fatica, Renzo con Crista, tentavano, agganciati con moschettone, a fatica di amminare la randa. Il modo automatico con Winch elettrico non ci aiutava e la randa non voleva rientrare nel suo accogliente posizionamento del boma. Decisione immediata per una ammainatura manuale classica e avvolgimento della randa al boma , e fissaggio con cime ; il fiocco è rientrato alla meglio col rollafiocco. Nel frattempo avevamo raggiunto per scarroccio verso sud la profondità di soli 5 metri, la barca sussultava,  in un mare con onde che raggiungevano un metro e ottanta.

Inserito il motore, e presa in una buona direzione l’onda, che però rompeva in poppa , coraggiosi, e con la Renata solamente esterrefatta, siamo proseguiti verso il largo , poi per Bogense.

Il divertimento, ben assorbito anche da Renata, senza panico di sorta, ha costretto però a fatiche e a stress il nostro bravissimo settantunenne  Wolfgang, che, c’è da dire, per sua natura non cer-ca più l’estremo dei tempi passati.

Ebbene, alle ore 13,30 raggiriamo la boa che ci indica il corridoio  verso sud per il porto di Bogense, alle ore 14.00 entriamo in zona ormeggio.

Neanche dirlo, forse il tempo ci prende per i fondelli, perchè  appena attraccati il cielo diventa terso ed il sole con i suoi caldi raggi inizia ad asciugarci l’ inzuppato abbigliamento, che con cura abbiamo appeso in ogni punto della coperta.

Ma la Crista cocherinne, non tardava in cambusa a preparare un bel bicchierone di “Lumumba”, che per chi non lo sapesse non è altro che ” cioccolata bollente nel latte, intrisa di Rhum giamai-cano da 73° ”, accompagnato da graditissime leccornie : tutto per rifocillarci.

Comunque fino a sera il tempo ha fatto le bizze, costringendoci fino a sera a controllare gli abbigliamenti stesi, ritirandoli e stendendoli più volte.

Doverosa una passeggiata nel lungo porto, anche per cercare stivali di ricambio e nastro adesivo da “cerata” ( perché anche la “Centomiglia-Marine Yachting di Renata” presenta lo stesso pro-blema, risolto da Renzo a Langballigau. ), ma è sabato pomeriggio , tutto chiuso , solo musica e beveraggi ! Manchiamo di pane, che non troviamo in paese, ma cocherinne sostituisce col riso al zafferano e un polpettone all’ uovo e paprica; il tutto annaffiato di radler e vino.

Finale un po’ ancora da ombrelli, mentre Crista rientra dal Kontor lamentando tariffe esagerate.

 

 

NOTE DI BORDO

 

a) Pressione atmosferica              1007 / 1008  m.bar

b) Si salpa                                   9.00

c) Percorso                                   Aero – Bogense

 

00          55°    15’     67”                    43’     82”             

01          55°    16’     40”                    43’     50”    TONNE ROSSA     St/B  

02          55°    16’     90”                    43’     85”    TONNE VERDE     B/B

03          55°    18’     00”                    44’     30”    TONNE ROSSA     St/B

04          55°    18’     50”                    43’     90”    TONNE EST       B/B

05          55°    25’     80                     43’     40”    TONNE EST       B/B

06          55°    35’     65”                    48’     00”    richt. Fredericia 85°

07          55°    34’     85”              10°     04’     70”    richt. Grune TONNE

08          55°    34’     20”              10°     04’     70”    PORTO BOGENSE

 

d) Arrivo  13,50                                                                

 

 4    luglio  2004  

 

 Al corrente , che domenica mattina c’era l’ apertura dei negozi, almeno di quelli della zona del porto di Bogense, e con le cerate italiane un po’ sul rotto, con la Renata senza stivali, abbiamo deciso dopo aver fatto una buona colazione,di fare un giro turistico e/o di shopping; in pratica una passeggiata mattutina fino al centro storico, ai negozi e al supermercato di forniture nautiche. Lasciata la barca, attrezzati di ombrelli e giacche a vento perchè il tempo minacciava temporali, abbiamo deciso di fare shopping, senza sapere se in giornata saremo ripartiti.

Dopo una visita ai grandi servizi ( toalette,docce,wc, etc) del porto, questa volta a pagamento con scheda magnetica da 5 euro, siamo entrati in un notevole negozio di accessoristica e abbi-gliamento per nautica e pesca. Qui , accompagnati da gente molto preparata, abbiamo potuto toccare con mano la qualità di diversi prodotti come le “ cerate “ traspiranti e non , le scarpe, gli stivali e alcuni tipi di nastri adesivi sigillanti.I prodotti esposti erano della Musto, Helly Hansen, e la Ronstan ( che solo in Danimarca vende cerate per un accordo con l’ Australia ), queste ultime piuttosto belle al costo di 230 euro giacca + pantalone.Ci siamo accontentati di acquistare il nastro adesivo per vele e cerate, per riparare le nostre cerate “Centomiglia”.

Il tempo minacciava, ma ciò non ostante ci siamo addentrati in città per visitare il centro storico che si stava addobbando a festa.Interessanti negozi, ambientati nelle tipiche case anseatiche, che si accompagnano a ben tre supermercati dislocati nei dintorni. La visita al supermarket, ci ha mostrato che qui non manca proprio niente, nemmeno prodotti italiani come  pomarola,   pasta, il pesto e il vino di Cirò. I prezzi dei prodotti alimentari sono piuttosto interessanti, buoni !

Offerte di altri prodotti, più cari, ma ok , come i calzetti, acquistati in dieci paia.

Ritorno alla barca, sotto la pioggia, scambiandosi gli ombrelli e sostando sotto i portoni.

Alla barca, dopo la decisione di rimanere in porto, e ripartire domattina ci siamo intrattenuti nel, preparare un pranzetto, chiacchierare, leggere finalmente giornali e riparare definitivamente quanto non si era potuto fare a Langballigau sulla cerata di Renata, a parte di quella di Renzo.

Bel coffè – braek con ottimi biscottini danesi. Si erano notati in negozio, sistemi di TV-Sat per la barca, e l’ argomento è stato ripreso in barca, sotto un interesse ben dimostrato dal Wolfgang ma  sotto la spada del “NO” di Crista, pertanto ci sono stati attimi di discussione. Del resto anche per i tedeschi, la radio ( una autoradio con solo LW e FM ) non risolve il problema di avere sempre notizie aggiornate o meteo via normali  canali radio; e il Sat risolverebbe il caso.

E’ ora di cena, arringhe al curry, altre leccornie e.. a nanna.

 

NOTE DI BORDO

 

a) GIORNATA FERMI IN PORTO

 

5   luglio   2004

 

 

Solita alzata del Renzo di buon mattino, ben intenzionato di andare ai bagni e poi farsi una lunga passeggiata self-attrezzata. Ma l’alzata repentina di Crista ha rovinato i piani, e cosi’ ai bagni, siamo andati tutti in fila indiana come le ochette di Langballigau. Rientro, colazione, e tutti preparati alle 7,30 , partenza per una baia, dove ci dovremo fermare attraccati ai gavitelli.

Stavolta, la Renata è stata attrezzata con una notevole cerata Helly Hansen, scorta di Wolfgang, mentre Renzo poteva indossare degli stivali in Goretex, anche  questi in scorta.

Tempo bellissimo, mare bello, vento assente, così per diverse miglia viaggiamo a motore.

Dobbiamo raggiungere una “Nordtonne” dopo aver lasciato a sinistra diverse boe verdi in un tratto di mare di 3 miglia marine, dalla battigia di Bogense.Questo perchè il mar Baltico ha spesso fondali molto bassi in prossimità della costa  max 2 o 3 mt. Superata la boa nord  la rotta si modificava con una deviazione verso est , mentre un vento da sud est ci invitava ad impostare una buona andatura di poppa. Direzione 100° si è tentato un po’ il gran lasco, per poi abbandonarlo e riprendere l’ andatura di poppa, aiutandosi anche col motore. Alle 10,30 di nuovo si affaccia all’ orizzonte un possibile temporale, annunciato da vento molto teso e noi dobbiamo arrivare alla baia entro le 12,30 perché è l’ ora in cui un barcone da pesca ci venderà il pesce.

Decisione di aumentare velocità col motore e toglierci dal mare che monta, prima possibile.

La baia di Korshavn, è inserita a nord est dell’ isola di Fyn e vista dall’ alto , ha la forma di una chiocciola. Pertanto  c’è un arrivo interessante, perché guidato da una successione di boe a tra-guardo a terra, tali da condurci con precisione in un canale a semicerchio fino ad una baia circolare, protetta ma anche  abbastanza profonda  per accogliere un piccolo porticciolo e diversi gavitelli d’attracco, questi ultimi gratuiti. Nota bene il pontile porticciolo è del 2004.

Lascite le nostre segnalazioni di color arancione, ci siamo indirizzati su un bel gavitello rosso.

Ottimo attracco, ideale anche per trasferirci a riva con l’ aiuto del tender. Un solo problema, è quello che Renata , reduce dall’ incidente al ginocchio ha paura a scendere dal bordo fino al tender è ciò ci rammarica. Intanto Renzo e Wolfgang si dirigono al pontile con le “Krone” in tasca, in attesa del pescatore che è in notevole ritardo. Il tempo non si deve perdere e Renzo : avvistata una delle tante biciclette, messe a disposizione gratuita nel porticciolo, ne inforca una e si fa tutto il giro della baia su strada,prima in terra battuta poi in asfalto, fino quasi ad un Cam-peggio inserito a nord  fra la baia e il mare aperto del Kattegat. Si rinuncia all’ attesa, e si rientra alla barca per gustare un pranzetto caldo  contornato  di brodo, durante il quale  sbinocolavamo l’orizzonte, per intravedere il famoso peschereccio in arrivo. Tempo il pranzo, ed ecco affacciarsi all’ orizzonte il peschereccio : saltati sul gommoncino, ci siamo preparati sul pontile.

Sbalorditivo, avevano quattro tini ( tipo mezze botti da vino da 200 litri ! ) , piene di sogliole.

Sono le “Schollen”, grosse sogliole del mare del mar Baltico , dimensione 20/30 cm x 15 cm .

Quelle sotto i 20 cm vengono buttate ai gabbiani e i numerosi granchiporri, schiacciati e buttati !

Il pescatore con guantoni, a richiesta te le decapita e te le spella, con un costo chilo leggermente maggiore. Il costo di circa 3 chili delle pulite, è stato di 90 kr ( 4,50.- euro/kg = 9.000.- lire /kg )  e questo è stato l’ acquisto di Wolfgang, immediato rientro alla barca per metterle in frigo.

Ma ecco un sole caldo,che ci fa svestire e ci asciuga i panni, mentre tutti quattro ci troviamo  in una naturale pennichella  con un risveglio alle 16.00. Adesso c’ è imbarazzo, perché Renata non è in grado di scendere sul tender e decade  la possibilità  di farsi tutti assieme una bella passeg-giata. Ma il tempo peggiora, e mentre le “cocherinne” preparano al forno gli enormi filetti di sogliola impanati, con patate arrosto alla pancetta e cipolla-fritta, il Renzo con quattro Krone torna al pontile dove è attraccato un altro peschereccio. Da questo ricupera per 3 euro ben 28 sogliole al limite dei 20 cm , intere, ed un secchio di granchiporri (diametro 5 cm). Si dispone in spiaggia su una vecchia barca e con infinita fatica sotto un vento gelido ( che gli procurerà poi la tosse ! ) spella e decapita il malloppo.

Una dolente parentesi per i Granchiporri: I tedeschi ben si guardano da assaggiare quella roba o di mangiare una pastasciutta con quel ben di Dio di intingolo che ne uscirebbe.

Accontentano il Renzo e bollono questi 2 kg di granchi ,dopodiché Wolfgang, apre con stuzzicadenti uno ad uno questi poveretti, schiacciandone le zampine a mo’ di astici, cercando di ricuperarne le parti muscolari. La faccia di Wolfgang è irrequieta ..meglio i filettoni di sogliola!

Così si decide di rimettere il ben di Dio ai gabbiani, che ancora prima di permettermene lo svuotamento in mare , rumorosi mi volteggiavano sopra la barca. Tutta notte poi un grosso uccello si è trovato la posizione sulla crocetta dell’ albero maestro!

E’ ormai ora di cena e sistemate in frigo anche le sogliolette, abbiamo apprezzato questo gustosissimo piatto di pesce fresco preparato alla Vikinge-Art e bagnato di Chardonney di Monzam-bano.

Belle partite di Rummikub, finchè c’è luce naturale, ovvero fino alle 22.40.- , poi a nanna.

 

 

NOTE DI BORDO

a) Pressione atmosferica              1013 m.bar

b) Partenza                                  07.45

c) Percorso                                   BOGENSE  -  KORSHAVN

 

00          55°    34’     68”              10°    04’     66”             

01          55°    34’     80”              10°    04’     70”    TONNE VERDE  ST/b

02          55°    39’     50”              10°    09’     40”    TONNE ROSSA  St/B

03          55°    35’     95”              10°    35’     45”    TONNE ROSSA KORSHAVN

 

d) Percorse ad oggi             154,58 miglia/m            oggi 22,26 miglia/m

f)       Forte vento tutta la notte, il cielo è grigio o nero.

g)      Bisogna tenersi fissi alla barca per non cadere

h)     Siamo un po’ tristi per il vento troppo forte !

i)        Alla boa  alle 11,55

 

   

5  luglio 2004

 

Dovevamo alzarci con calma, ma di fatto alle 8.00, in orario, già stavamo gustando la teutonica colazione. Il tempo è così così , oltre l’ istmo che ci chiude dal mare più aperto che apre sul gran golfo di Odense vediamo più cigni che ochette! L’anemometro segna già 28 fino 33 nodi di vento, e rimaniamo allora per il momento in barca a fare del nostro meglio. Renata si immerge nella cottura delle sogliole più piccole, che mangeremo stasera , altri leggono. Nuovo pranzetto, ancora a base di filetti di sogliole grandi . Il pomeriggio è sempre sotto un vento intenso da 25 nodi e ciò nonostante il Wolfgang va ad acquistare dal solito pescatore dei grandi Dorsch ( Merluzzi ), che si farà come al solito tradurre in filetti bianchissimi pronti da cuocere.

Il tempo di improvviso migliora, scende il vento e il sole ci riscalda , tanto da costringerci ad uscire dalla barca per fare una grande passeggiata.

E’ la volta che renata tira fuori se stessa salta sul gommoncino senza problemi, tutto ok.

Raggiunta la riva si sostituiscono le scarpe e via a piedi lungo la costa interna della baia.

Dopo un paio di chilometri, tutti in sentiero nel parco naturale, entriamo nel campeggio per visitarlo, fino alla spiaggia nord sul Kattegat. Una costiera alta circa 8 metri sul livello del mare, con accesso alla sottostante spiaggetta in ciottoli, protetta dai venti da sud, tramite sentierini in terra; sopra sul prato, più ventilato ampi spazi per giochi su prato.

Da questo punto l’ orizzonte si apre ad est sempre sul Kattegat, a nord ancora sul Kattegat , mentre a est il Kattegat si spegne per lasciare posto verso sud al più piccolo mare che fino alle coste tedesche si chiamerà GRANDE BELT.

Il rientro sulla costiera nord, fra sparute villette e campi coltivati o sede di pascolo per mucche, con un orizzonte luminosissimo ci ricorda Van Gogh e quelli ambienti bucolici da lui immortalati.Le villette tutte in legno e disposte in modo diradato, in una pulizia e un ordine che tutto da descrivere, guardano alternativamente i i due mari , quello a nord più impetuoso e quello a sud più tranquillo.

Stanchi e un po’ affaticati ritorniamo alla barca, dove ancora una volta Renata trova tutta l’energia necessaria a risalire in coperta barca dal tender. Ancora cenetta a sogliole, e lettura di giornali acquistati all’ edicola del campeggio. Buonanotte.

 

 

7    luglio   2004

 

 

La notte ! Questa notte è stata birichina per il Renzo, che per chissà quale motivo contava le stelle e i fantasmi, senza raggiungere mai la fase Rem del sonno. Uscito in coperta nella notte, per annaffiare il mare, guardingo da malefici uccellacci notturni, al rientro ha trovato il solito “concerto per naso e laringe” offerto dalla Renata ; e tanto è valso, grazie anche alla discreta temperatura esterna a trasferirsi in pozzetto, per proseguire la nottata , fino all’ alba che alle 4.00 puntualmente è arrivata offrendo al pur malcapitato Renzo gli spettacoli unici di un’ aurora marina a ciel sereno, baciato da una brezza stra-risvegliante.

Ma anche il resto della Starke-Truppe, fors’ anche ormai estenuato dal concerto, alle sei era già in piedi, prima la Crista. Poco tempo per prepararsi e subito la generosa Vikinga colazione e il rito delle vestimenta.

Partenza da Korshavn alle 6.45 . Passate le prime boe per raggirare il “chiocciolone”, e quelle che ci fanno immettere nel Kattegat, troviamo il mare che ci offre quasi due metri d’ onda, con un vento discreto. Guidati dal GPS, andando un po’ a motore come supporto alla  randa abbiamo preso quel largo sufficiente a raggiungere la rotta, che in direzione sud, ci farà, lungo il Grande Baelt costeggiare la parte est dell’ isola di Fyn , sottopassando il famoso ponte autostradale di Nyborg. Quasi tutto a gran lasco, visto che il vento aveva cambiato in nord est per l’ occasione, fino all’ altezza di Karteminde . Da qui ormai sempre con il ponte all’ orizzonte sud, e l’isola di Seeland alla nostra sinistra, abbiamo raggiunto foto dopo foto il punto di passaggio sotto il ponte più lungo d’ Europa. Il traffico era notevole, belle le barche che incrociavamo e belle quelle che ci anticipavano come quelle che ci seguivano. Alto 20 mt, nella zona di passaggio delle sole imbarcazioni da diporto e ben segnalato da segnaletiche rosso-verde il ponte viene da noi sotto-passato, u h r r a ! I commenti per i ricordi di transito sul ponte in camper,si accavallavano.

La nostra destinazione è il nuovo porticciolo di Lundeborg, pertanto con rotta di 160° si prosegue sempre a sola randa e motore. Percorse sei miglia, siamo sulla boa rossa che ci indirizzerà nel corridoio marino di accesso al porto. Tutti pronti, mezzo marinaio e cime e parabordi in mano,ma sfortuna vuole che il porticciolo sia pieno zeppo e non ci può offrire ormeggio, così è an-che per il vecchio porticciolo. Segnamo che il porto è bello, ma è piuttosto piccolo anche se nuovo soprattutto per barche oltre i 29”. C’ è un inutile andirivieni di barche che cercano posto.

La nostra decisione, visto anche il tempo buono, pur con già un 25 miglia al groppone, è di proseguire per Gambat che dista altre 15 miglia. Qui il vento diventa un sud-ovest, e raggirando verso ovest la parte bassa dell’ isola ci troviamo con la prua in zona morta. I Meisel non sono dediti a farsi il mazzo con difficili bordeggi, oltretutto in un mare largo 3 o 4 miglia, che offre verso costa fondali bassissimi già a un miglio dalla costa e individuabili solo sulla carta nautica. Avremo dovuto gestire i bordeggi con uno al GPS e l’ altro alla carta nautica , perché non disponevamo di monitor plotter grafico. Morale , via sulla rotta testè impostata sul GPS, fra le boe lungo la rotta predeterminata, con andatura a motore e controvento.

Tranquilli,come in un salone nautico,osservavamo e commentavamo dopo il doveroso “ Saluto Moi Moi “,tutte le barche in transito ma anche le loro bandiere e i loro equipaggi.

Uno spettacolo durato fino a Gambat, che è  l’ inizio dello stretto di Svendborg .

Gambat è sito in una bella insenatura, protetta con due porticcioli, attrezzati con tutti i servizi necessari, dall’ officina alla ristorazione, per il turista nautico in transito.

Dopo un serpeggiamento nel canale d’ entrata ecco un bellissimo attracco, qui con boe di poppa.

Tutti a tavola , stavolta alle 16.30, ora di coffe – time, con sullo stomachino solo lo spuntino meridiano a base di  krekers con i salamini kabannossi e formaggio. Poi qualcuno si è messo a pisolare ! Desiderosi di una doccia alle 18.00 abbiamo fatto toeletta, mentre tutt’ intorno era festa con gente che grigliava e altra che cucinava all’ interno del Club. Abbiamo rifornito gasolio per proseguire, poi cenetta e tutti a riposare. Il Renzo ha fatto un giretto al paese.

 

NOTE DI BORDO

 

a) Pressione atmosferica              1012 m.bar

b) Partenza                                           10,15

c) Percorso                                            KORSHAVN  -  GAMBAT

 

 

00          55°    36’     27”              10°    36’     76”   

01          55°    36’     00”              10°    35’     10”    TONNE ROSSA     St/B

02          55°    36’     80”              10°    34’     60”    PUNTO IN CARTA

03          55°    37’     55”              10°    35’     00”    PUNTO IN CARTA

04          55°    38’     60”              10°    37’     80”    ROSSO/GRIGIO 56/58

05          55°    29’     50”              10°    45’     80”    2 TONNE ROSSE B/B

06          55°    19’     20”              10°    53’     10”    HOCHEN-TONNE

07          55°    01’     25“              10°    44’     00“    SUDTONNE 200°

08          55°    01’     50               10°    40’     40     ROTE TONNE 40°

09          55°    02’     50”              10°    40’     20”    HAFEN GAMBAT

             

d) Percorse 201,85 miglia/m    oggi 47,27 miglia/m

e) Arrivo   alle   15.45        

 

   

     8   luglio   2004

 

 

                                               

                                                                                                                    sotto tempesta

                                          

      La sosta a Gambat è prevista in considerazione delle condizioni atmosferiche avverse che le previsioni del wetterfax ci annuncia-vano.

La notte infatti è movimentata da vento di nord est, che ci costringe ad ascoltare uno ad uno tutti gli urti delle onde che raggiungono la poppa.

Al mattino infatti è pioggia, pioggia, così che il Wolfgang  monta il tendalino-capotte, fornendoci un pozzetto divenuto abitabilissimo anche sotto gli scrosci più duri.

Con Renata e Crista Renzo raggiunge il piccolo villaggio di Gambat per fare acquisti di patate, pane e dolci.

La giornata trascorre poi in compagnia, chiacchierando e giocando a Rummikub.

 

NOTE DI BORDO

 

a) Pressione Atmosferica                       1008  m.bar

b) Partenza                                             07,20

c) Percorso                                            GAMBAT  -  AABENRAA

 

00          55°    02’     54”              10°    40’     29”              E 245°

01          55°    01’     50”              10°    31’     40”              E 270°

02           55°    02’     60”              10°    15’     50”              GRUNE TONNE    B/B

03          55°    03’     10”              10°    12’     00”              TONNE ROSSA B/B

04          55°    04’     95”              10°    09’     50”              TONNAVERDELYO

05          55°    05’     20”                   54’     50”              OSTTONNE 290°

06          55°    05’     70”                   45’     40”              ESTTONNE   B/B

07          55°    02’     50                    25’     70              PORTO AABENRAA

 

d) Miglia totali percorse               247,76 miglia/m   oggi 45,60 miglia/m

e) Arrivo FINE VIAGGIO                        ore  15.15                              

  

9    luglio  2004  

 

 Mentre le previsioni annunciano temporali violentissimi, la realtà e’ un’ altra :  assenza di pioggia, con cielo appena coperto che sta aprendosi proprio da ovest. Vento da sud-ovest.

Quasi prevista l’ andatura  controvento nel raggiro a sud dell’ isola, si era anche previsto una tappa all’ isola di Lyo, un porto su una  isola interposta a mezzavia, fra Gambat ed Abenraa.

Decisione, ci dividono solo 20 miglia, da Lyo, e allora si salpa . Tutti in chiaro chiaro e via.

Il primo tratto piuttosto bello dal punto di vista panoramico è per lo spettacolo di Svendborg,un bel porto con città abbastanza monumentale, e un canale largo un miglio tracciato da boe che  affianchiamo per circa 5 miglia. Poi si prosegue sempre a motore contro un vento in diminuzione , mentre il cielo sempre più aperto e il sole sempre più caldo, ci invita a svestirci, quasi fosse tornate l’ estate mediterranea. Diversi incontri con coppie di delfini giocolieri ci hanno allietato il viaggio. Lyo, è stata raggiunta alle 11.30, favoriti da una partenza mattutina delle 7.30, e il piccolo porticciolo dava segni di essere affollato, così da farci meditare.

Il rientro a Sidinghausen era doveroso al più presto, per l’ arrivo della nuova automobile!

Il tempo poteva domani fornirci fregature improvvise, mentre oggi è bellissimo.

Non si lascia il bello e il sicuro per l’ incerto, quindi decisione di proseguirre, raddoppiando la lunghezza del viaggio fino a raggiungere in giornata la nostra Abenraa.

In un batter d’ occhio la nostra navigatrice Crista al tavolo di carteggio inserisce tre punti nave, le tre “tonne”, in computer GPS  e  Renzo prende la barra - timone  cercando di rimanenre nel corridoio programmato. Porta così avanti la barca, mentre tutti, intanto, provvedono a stendere al sole, quanto dell’ abbigliamento può presentare traccie di umidità.Tanto è necessario,in quanto diverso abbigliamento rimarrà in barca fino al rientro di fine luglio col Cedrik.

Trascorse tre ore, per coprire le venti miglia a motore siamo attraccati al molo di Abenraa, dove però il nostro posto barca era occupato da turisti di passaggio.

Decidiamo un attracco temporaneo in testa porto, in attesa della partenza all’ indomani dei turisti in transito, che d’ altra parte, ci ha anche favorito il trasbordo di bagagli vari all’ autovettura.

Un bel coffe-braek alle ore 16.00 precise ha concluso questa avventura nautica al nord del 2004.

Ci eravamo però accorti di un problema all’ anemometro, for-se danneggiato da qualche uccellaccio , e abbiamo provveduto ad una ricerca fra i ricambi della Silva. Impossibile con la gru troppo corta avventurarsi in testa d’ albero, per il momento.

E’ tempo di cena, risolto pappando una sogliolona da tre etti a testa, annaffiati con l’ ultimo vino rimasto. La serata, nuovamente allietata da una visita di Alleluia, ignaro della stanchezza che noi avevamo indossato in giornata, si è protratta, anche per un ulteriore intervento dovuto alla visita di Henning  ( appena tornato da Svendborg) fin quasi le undici ; ma c’è da dire che nello insieme è trascorsa bene, perché il Wolfgang ha preparato a tutti un grande “Lumumba”.

Le chiacchere riguardano i salienti di viaggio, e il tempo che quest’ anno non è generoso.

Tutti a nanna raccontandoci il bello del giro.

 

10   luglio  2004  

 

 Eccoci alzati, con un certo ritardo, verso le otto pronti a fare fagotti. Il tempo non è dei migliori!

C’ è chi asciuga le coperte, chi asciuga le vele e ripiega le sagole. Intanto si è liberato il nostro posto barca, e si provvede al trasferimento. Per cambiare aria, Crista propone un giretto di shopping al paese di Abenraa , visto che la scorsa volta i negozi erano chiusi per festività e che d’ accordo si è subito tradotto in fatti concreti .Al rientro a mezzogiorno, pranzetto frugale, in attesa del più sostanzioso “mahlzeit” serale .

Il pomeriggio è trascorso, mettendo a punto ed in ordine tutto quanto avevamo utilizzato, e preparando carica in modo inusuale la Mercedes dei Meisel. ( C’ erano imprevisti bagagli dei Pucher, come i cuscini, la macchina del pane e altro shopping di tipo danese effettuato in loco.)

Alla sera pertanto eravamo pronti di tutto punto, fatto salvo la roba del frigo.

La serata è trascorsa cercando il Dehler 34” in vendita,alle Rese-Marine, che purtroppo aveva già trovato un padrone a 60.000.- euro.e preso il mare. Qualche novità sull’ anemometro.

Cenetta e buonanotte.

 

11   luglio   2004

 

Alzata di buon mattino, tempo così così.

Si sbattono i sacchi pelo,le coperte e quant’ altro, dopo una doccia, portati in macchina gli ultimi bagaglietti, si saluta Okefenoke, e si parte in direzione di Sidinghasen.

Naturalmente, i Meisel conoscevano bene il percorso di rientro , che era tutto un ristorante tipico dell’ Hamburger-Land per 30 chilometri e che poi raggiunta  la valle del Weser,sarebbe diventato tutt’ un agriturismo, con bancarelle di frutta e verdura maturata or ora nel Land.

Logicamente ha voluto e previsto anche di offrirci un pranzo di tutto riguardo, in un Gasthof tipico, dove abbiamo gustato un ottimo piatto, bagnato della migliore birra di Amburgo e dolcetti.

Il viaggio è proseguito  nel meglio,acquistando ciliegie, oltrepassando salutandola con molta cordialità la porta Westfalica a est di Osnabruck e raggiungendo verso le 5.00 Sidinghasen. 

 

 

                                                         

 

                                                                                                            Festeggiamento di commiato

 

                                                                                                                F  I  N  E