GOTA KANAL

PAGINA DODICI TRE

    CAPITOLO  II

D’ ora in poi  l’avventura si tinge di sapore fluviale e il tutto muta.

L’ accoglienza dei diportisti è fatta con personale stagionale, qui sono studentesse in divisa color bandiera che gestiscono i punti nevralgici del canale, le chiuse e i porticcioli .    

         IL PROGETTISTA BALTZER VON PLATZEN 

- Pochi euro e volendo potremmo stare 100 giorni nel canale, passaggi alle chiuse inclusi e usufruendo dei servizi igenici accessibili solo con la nostra Card speciale. Ma siamo di passaggio, come quei  piroscafi che carichi di turisti ci passano ogni tanto davanti. E’ molto romantico!

La temperatura è salita, non ci sono più le brezze di mare; fa caldo, tanto caldo , 35° C.

Le  tappe si susseguono un po’ simili , pensando alla navigazione tranquilla nel canale dalle acque verdastre, rotte soltanto dalle simpatiche “brighe routinarie”  dei passaggi sulle chiuse.

E pensare che ad ogni passaggio la nostra chiusa si riempie di 900 metri cubi d’acqua provenienti dalla chiusa più a monte nell’ arco di tempo di dieci minuti; così noi possiamo alzarci di circa cinque metri ! Mediamente siamo in compagnia di altre due o tre barche.

Ma è bello, perché le tappe durano un’ ora, massimo due e poi siamo fermi a visitare i paesini d’ accoglienza, come Soderkoping, Norsolm, Berg, Borensberg e Motala, paesini turistici.Il canale è molto trafficato, molte barche di Svedesi, Norvegesi, Olandesi, Tedeschi e Inglesi. C’è sempre festa, in questi giorni cade il solstizio d’ estate e qui fanno i fuochi per la festa della luce ! Qui è tranquillo, non c’è stress da nessuna parte, né traffico ! Ed è luglio !

 

    

          SVILUPPO DEL GOTA-KANAL  

 

         

                   E’  FESTA                  MUSICA A GO GO - ORCHESTRA  A BORDO

Molti posti-porto hanno anche un Camping, in quanto il canale si visita anche con la pista ciclabile che corre al fianco, o in Plein  Air utilizzando le strade normali abbastanza attigue.

                 

                 SVEDESE ALLA CHIUSA                     UN CAMPEGGIO ATTIGUO

Neanche col lumicino,…….. si vede una “carrozza” di Italiani ! Mai visto uno, in 60 giorni!

C’è un caro vita a nostro favore, se confrontato all’ Italia,  oggi  un po’ fuori con i  prezzi!

Festeggiata la luce ci si inoltra sempre più ed eccoci a Motala sul  Lago Vanern . Motala è la città  che per le ragioni storiche, dovute alla presenza della direzione lavori, nonché perchè città natale del progettista Baltzer von Platzer , durante la costruzione nel lontano  ottocento del Gota-Kanal, rimane tuttora l‘epicentro anche tecnico del sistema di chiuse.

Qui hanno allestito un “Tivoli” ed è festa grande continua; ma noi, dato il colore dei capelli , rimaniamo nelle nostre staffe , ed assieme agli amici danesi che ci accompagnano nel viaggio su una loro bella imbarcazione autocostruita, “ il Solbaek “  andiamo a visitare Vadstena , una città vicina con un castello imponente e la basilica della protettrice Svedese Santa Brigida.

Qui c’è festa cittadina ed è un fiorire di banchetti d’ artigianato, con donne che lavorano al tombolo ,producendo stoffe di pizzo,  mentre nel castello è tutta un’ organizzazione di eventi musicali e di prosa..

         

 TARGA DI GEMMELLAGGIO       LA  SEDE                    IL CASTELLO A VADSTENA

 Il giorno seguente ci vede impegnati nell’ attraversamento del primo grande lago, il Vattern,  fino a Karlsborg che è sull’altra sponda.  Karlsborg offre un grande Castello e una bella baia.

Andando avanti, dopo una rampa di otto chiuse consecutive ci troviamo nel centro industriale  ottocentesco di Forsvik sul vago Viken. Una cittadina tutta museo !

               

            GRANDE CAMPING IN KARLSBORG             LE OFFICINE DI  FORSVIKEN

  L‘ attraversamento del lago Viken ci ricorda un po’ i nostri laghi dolomitici. E’un lago  incantato!

    

            L’ AMENO           A  98 METRI  S/L/M            VIKEN   INCONTAMINATO

Siamo ormai prossimi alla discesa e il paesaggio ritorna un pò verso zone sfruttate dalla agricoltura,  con campi coltivati a segale, ad orzo , ad avena, ci sono molte mucche ! Superata Vassbacken e Toreboda, dopo due transiti su “acquedotti” siamo a Lyrestad.

( L’ acquadotto è come un viadotto autostradale su ponte con canale al posto della strada e barche invece di auto !) La collina degrada verso il lago e quindi sentiamo già arrivare la fine del Gotakanal, perché con l’ ultima chiusa di Syotorp ci si va a tuffare nel secondo grande lago il Vattern.

Lasciamo la regione dell’ Ostergotland  per introdurci in quella occidentale, direzione Goteborg.

n.b. : causa un errore del fotografo, d’ ora in poi la data sulle foto sarà errata , vogliate scusarci !

Ma il lago Vattern ci riempie ancora di molte soddisfazioni, perché le sue coste sono a bassissimo fondale porfirico e ci serve molta concentrazione nei transiti sottocosta. Ci sono una miriade di atollini di porfido, fortunatamente tutti presenti sulle nostre carte di navigazione !

E’ così che ci permettiamo di visitare anche la bella città di Mariestad, poi il Lacko con il suo  imponente castello e i suoi bellissimi dintorni sulla penisola protuberante nel lago con ville fino al-

      

                   GRAFFITI A LACKO                   PORTO E CASTELLO A LACKO

   l’ attiguo Spiken, un posto ideale per la degustazione del salmone e di altre leccornie affumicate.

           

               SPIAGGIA PORFIRICA                               BOCCHE DI SALMONIDI

Avanti sul lago, fino ad un incantevole , fiabesco estuario del fiume Bergsa, dove ha sede un Campeggio bello come  l’ incantato piccolo porticciolo di Dalbergsa.

E’ l’ultima tappa lungo la costa occidentale del lago per poi arrivare a Vanersberg, dove già si pregusta il sapore dell’ industria. 

La presenza di piccoli bastimenti da carico provenienti da Goteborg, ci segnala la modernità e ci ricorda gli affanni della vita moderna. E’ l’ inizio del canale Troheletta, canale modernissimo largo 100 metri , ultrasegnalato, con chiuse oleodinamiche poderose e anche molto alte.

         

        GRANDIOSA CHIUSA A VANERSBERG      PONTE  LEVATOIO DA 24 m.  DI ALTEZZA

La chiusa che adesso da Vanersberg ci porta giù a Trohelettan e alla stazione di partenza di Ackersberg misura 16 metri di dislivello acqua è larga 16 metri e lunga 90 metri. Ma  Ackersberg  è anche il centro delle opere idrauliche,che si aprono dall’ alto delle acque del lago Vattern  e che si inseriscono nel percorso delle rapide su letto porfirico del Gota-Alv .

Qui troviamo chiuse, centrali elettriche, vecchi mulini e tant’ altro.

E anche qui  come a Terni il turista può godere  periodicamente di uno spettacolo di apertura temporanea delle chiuse , spettacolo ancora nei nostri occhi e ben fotografato.

           

            LE  PARATIE DEL LAGO APERTE                   LA PRIMA CHIUSA SVEDESE

Ormai si scende nel Troheletta, raccogliendo emozionanti momenti durante la discesa nelle chiuse aggrappati col mezzo marinaio alle scale di comodo.

Chiusa dopo chiusa, si va a visitare anche la prima chiusa storica ora in disuso di Lilla Edet  .

Da villa Edet, un gran bel tratto di canale ci farà raggiungere, sempre accompagnati da gabbiani, oche selvatiche ed anatroccoli il ..meraviglioso porto Yachting di Lilla Bommel al centro di Goteborg .